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LEGO BATMAN di Chris McKay

..  IL CINEMA COME FABBRICA DEI SOGNI...

 

Gotham City saluta il commissario Gordon, finalmente in meritata pensione, e si prepara a un nuovo corso con la figlia dello stesso commissario, Barbara. Quest’ultima intende delegittimare l’autonomia dei vigilanti mascherati nella lotta al crimine. Nel frattempo però Joker sferra un attacco alla città e Batman entra in azione.

Spedito il supercriminale nella Zona Fantasma, dove Superman ha imprigionato mostri e altre minacce planetarie, e ingabbiati nella prigione di Gotham i nemici storici dell’uomo pipistrello, Bruce Wayne si ritrova solo nella sua enorme dimora, avendo rinunciato a qualsiasi ipotesi di famiglia.

A rompere la quiete ci pensa Joker, che non desidera altro che essere considerato da Batman il più importante tra i suoi nemici; e il giovane Dick Grayson, che si fa adottare da Wayn, sulla spinta del maggiordomo Alfred.

Nonostante sia riluttante, per fronteggiare Joker e tutti i mostri che lo hanno seguito a Gotham, il miliardario, nelle vesti di Batman, è costretto a fare squadra con Dick (nei panni di Robin), Barbara Gordon e lo stesso Alfred.

Dopo una battaglia epica, il bene avrà la meglio sul male, ma soprattutto Batman/Bruce Wayne accetterà l’idea di famiglia, adottando Dick.

durata: 90'
età consigliata: dagli 8 anni
   

trailer 

Il film di Chris McKay, sceneggiato da Seth Grahame-Smith, potrebbe anche essere considerato uno stretto parente dei Batman Burtoniani e, perché no, di quelli di Nolan, con l’eroe avventuroso, abbastanza sfrontato con un pizzico di arroganza, abbastanza irrisolto nel rapporto con il suo tragico passato, abbastanza doppio nel vestire la maschera. Non te l'aspetti che l'ennesima puntata cinematografica dell'uomo pipistrello possa essere un racconto degno di una graphic novel sofisticata e non una becera parodia montata ad arte per il mercato come si montano i mattoncini Lego. Ma se gli albi patinati hanno un pubblico più maturo, il miracolo di Lego Batman sta nel coniugare registri linguistici e figurativi adatti anche ai bambini, sulla tradizione dei migliori film d'animazione dell'ultimo ventennio, vincendo i preconcetti più granitici, perché nonostante Batman sia squadrato e lucido come un mattoncino in plastica, riesce a incarnarsi fino all’empatia con lo spettatore.

La storia non è molto originale: Batman deve fronteggiare l'ennesimo attacco di Joker, suo acerrimo nemico, che in preda alla classica megalomania minaccia Gotham. A dare epicità alla battaglia la fuga dalla Zona Fantasma di creature mostruose, provenienti da mondi fantastici diversi (da Godzilla a King Kong a Sauron!). Originale è invece l’idea di complicare la trama con l’egocentrismo di Batman, per nulla convinto di dividere la scena con Barbara Gordon, di farsi aiutare da Dick e Alfred, di prendere in considerazione il supporto di Superman o altri supereroi di casa DC Comics. Se infatti il film viaggia spedito su funamboliche sequenze di azione e momenti comici, insaporiti da rimandi all’universo DC e omaggi alla Warner (del resto l'operazione commerciale è spudorata), ciò che sorprende è il doppio motore interno che fa girare il personaggio di Batman/Bruce Wayne: da una parte l'insopportabile consapevolezza di aver rinunciato alle relazioni umane come risposta a una perdita dolorosa (i genitori quando era bambino); dall'altra il bisogno di riconoscimento sociale attraverso la maschera eroica del vigilante, che per continuare a esistere non può però fare a meno di supernemici (ed è un motivo di speculazione intorno ai supereroi da diverso tempo, un solo esempio significativo: Watchman).

Gli autori mettono di fronte allo specchio Bruce, il miliardario solo, raramente senza la maschera, proprio come un bambino che nasconde la propria fragilità, rimproverato dal "padre adottivo" Alfred, che lo invita a diventare uomo fuori dal gioco del superumano, lasciando spazio alle emozioni. In aggiunta Joker viene spinto oltre la follia che lo fece ospite del manicomio criminale Arkham Asylum, ridefinendone le motivazioni che lo hanno reso primo tra gli antagonisti di Batman: alla stregua di un bambino bullo, Joker vuole essere riconosciuto come primo tra i suoi nemici, uno di quei villain speciali, di cui l'eroe non può fare a meno per trovare la misura del proprio eroismo. Joker fa il matto non solo perché ha manie di onnipotenza, soprattutto perché ha bisogno di avere un ruolo privilegiato nella vita di Batman.

Certamente queste sono chiavi di lettura che sfuggono ai bambini, avvinti dall'eterno confronto tra bene e male, ma anche i più piccoli colgono il senso del percorso formativo di Batman, costretto a lavorare in squadra e a godere dell'efficienza del suo team che si fa famiglia e che, per questo, sconfigge i cattivi e ricostruisce, mattoncino su mattoncino, la LegoGotham.

                                                                                                          Alessandro Leone

 

 

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