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Le sorelle Macaluso


Clip di presentazione del film
 
 

Regia: Emma Dante
Sceneggiatura: Emma Dante, Elena Stancanelli, Giorgio Vasta
Fotografia: Gherardo Gossi
Montaggio e sound design: Benni Atria
Interpreti: Alissa Maria Orlando, Laura Giordani, Rosalba Bologna, Susanna Piraino, Serena Barone
Origine: Italia 2020
Distribuzione: Teodora Film
Durata: 94 minuti

Dai 13 anni

TRAILER UFFICIALE
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Maria, Katia, Lia e Pinuccia sprofondando in una disperazione silenziosa quando la loro sorellina Antonella muore a causa di una loro distrazione. Il senso di colpa, le perseguiterà per tutta la vita.
 
 
Il film è diviso in tre capitoli, ognuno dei quali corrisponde a un’età delle cinque sorelle protagoniste: l’infanzia, l’età adulta, la vecchiaia. Le sorelle sono interpretate da dodici attrici, come se a ognuna che resiste fino alla vecchiaia dovessero corrispondere una discontinuità e una mutazione nel corpo e nel volto. Ed è l’amore delle sorelle tra loro e per la casa in cui vivono che tiene in vita la loro intera esistenza, come fosse un unico organismo vivente a prescindere dalla morte fisica di alcune di loro. Le sorelle Macaluso è un film sul tempo. Sulla memoria. Sulle cose che durano. Sulle persone che restano anche dopo la morte. È un film sulla vecchiaia come traguardo incredibile della vita.
Nata a Palermo nel 1967, Emma Dante esplora il tema della famiglia e dell’emarginazione attraverso una poetica di tensione e follia nella quale non manca una punta di umorismo. Drammaturga e regista si è diplomata a Roma nel 1990 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Nel 1999 costituisce a Palermo la compagnia Sud Costa Occidentale con la quale vince il premio Scenario 2001 per il progetto “mPalermu” e il premio Ubu 2002 come novità italiana. Nel 2001 vince il premio Lo Straniero, assegnato da Goffredo Fofi, come giovane regista emergente, nel 2003 il premio Ubu con lo spettacolo Carnezzeria come migliore novità italiana e nel 2004 il premio “Gassman” come migliore regista italiana e il premio della critica (Associazione Nazionale Critici del Teatro) per la drammaturgia e la regia. Nel 2005, vince il premio Golden Graal come migliore regista per lo spettacolo Medea. Nel 2014 debutta al Teatro Mercadante di Napoli Le sorelle Macaluso coprodotto da Teatro Stabile di Napoli, Festival d’Avignon, Théâtre National - Bruxelles, Folkteatern Göteborg nell’ambito del progetto “Cities on stage”.
Nel mettere in contrapposizione la suggestione e la logica narrativa di un film si tende ad associare la prima a un film d’autore e la seconda a un film d’intrattenimento. Eppure, i confini tra i due modi di fare cinema sono molto sfuocati. Le sorelle Macaluso è un film dove il concetto di suggestione poetica guadagna legittimità formale, perché attraverso logiche narrative solide, semplici e basilari il film dimostra che la poesia visiva non è frutto di una assenza di narrazione, bensì all’opposto di una cura quasi maniacale nella scelta delle immagini da mostrare. In poche parole, una poesia è in effetti una saturazione di narrazioni.
Sulla base di ciò, proponiamo una lista di possibili percorsi didattici da realizzare con gli studenti, tutti incentrati sull’idea che da un’analisi formale possa scaturire un discorso tematico, contenutistico e culturale di tipo inclusivo e sensibilizzante:
● Perché le sorelle sono così diverse tra di loro? La loro diversità ha a che fare con un immaginario in particolare? Dove finisce lo stereotipo e inizia la rappresentazione realistica?
● Come viene rappresentato il punto di vista femminile? Quali elementi appartengono all’immaginario, quali sono una proposta di revisione degli stereotipi?
● C’è un legame tra femminilità e territorio? Esiste una femminilità locale? È parte di un immaginario specifico?
● Perché il film racconta proprio 3 stadi della vita (giovinezza, maturità, vecchiaia)? Qual è il rimando culturale. A quale immaginario appartiene questa distinzione?
● Che funzione ha la scelta di rendere il personaggio di Lia così conflittuale? In che modo contribuisce all’economia narrativa?
● Quali immagini raccontano un immaginario, quali invece creano un nuovo immaginario interno all’universo filmico?
● Come viene raccontato il rapporto con i luoghi e gli oggetti? Di chi è il punto di vista? Si può parlare di narrazione? Si può parlare di suggestione?
● Quali sono le immagini più “local” del film? Quali quelle più “global”? Quali, inoltre, quelle dove fare una distinzione è impossibile. E perché?
● Questioni di genere. Qual è il ruolo dei personaggi maschili? Il loro comportamento è specifico del personaggio o rimanda a un immaginario. Si può parlare di tematiche femministe?

 
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