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GATTA CENERENTOLA di Alessandro Rak

.. LA GRANDE ILLUSIONE E IL MOVIMENTO CHE NON C'E'...
 
 

Mia è cresciuta all’interno della “Megaride”, una nave ancorata al porto di Napoli, da più di quindici anni. Suo padre, Vittorio Basile, ricco armatore e scienziato, è stato ucciso la notte delle seconde nozze, portando con sé i segreti tecnologici della nave. Da allora la ragazzina è cresciuta all’ombra della perfida matrigna e delle sei sorellastre.

La città versa nel degrado ed è “governata” da Salvatore Lo Giusto detto il “Re”, ambizioso trafficante di droga che d’accordo con la donna, sfrutta il patrimonio della giovane.

Noncurante della promessa fatta quindici anni prima ad Angelica, Lo Giusto fa ritorno, dopo diversi anni di assenza, per sposare Mia nel giorno del compimento del diciottesimo anno e appropriarsi, così, dell’eredità del padre.

La matrigna, sentitasi tradita dall’uomo, vuole uccidere la sventurata orfana, sono le stesse figlie a volerla aiutare. Nel frattempo, Mia ha l’occasione di incontrare Primo Gemito, la guardia del corpo che badava al padre e che era molto affezionato anche a lei. L’uomo era stato allontanato dalla nave il giorno dell’omicidio di Basile e da allora, pieno di sensi di colpa per non aver saputo proteggere il padre e neppure la piccola, era entrato nel corpo della polizia con la ferma intenzione di sgominare l’attività criminosa di Lo Giusto…

 

 

 

durata: 86'
età consigliata: dai 10 anni

   

trailer 

 

Torna sul grande schermo una delle favole che ha alimentato maggiormente l’immaginario cinematografico, da Méliès a Kenneth Branagh, passando per Walt Disney e ha dato vita a molte variazioni sul tema. Cenerentola ha origini lontane che risalgono alla Cina, se non all’antico Egitto, in Italia la prima versione scritta è quella di Giambattista Basile, La gatta Cenerentola, racconto inserito nell’opera postuma, Lo Cunto de li Cunti.

Presentato nella sezione Orizzonti alla settantaquattresima edizione della mostra veneziana, Gatta Cenerentola, rende omaggio allo scrittore barocco, non a caso Basile è il nome dell’armatore-scienziato che vuole dare un futuro diverso e brillante alla propria città, e sin dalle prime sequenze, Mia, la giovane protagonista, ha in mano un libro che ne riporta il titolo.

Una rilettura più cupa e dura che pur conservando i toni della favola, tra passato e presente, si muove in un universo dominato dalla criminalità organizzata, una sorta di Mani sulla città in versione animata.

Diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Dario Sansone, Marino Guarnieri, Gatta Cenerentola è un’ulteriore conferma della peculiarità del gruppo, che in precedenza aveva già collaborato alla realizzazione di un film di animazione, L’arte della felicità. Un team che si contraddistingue per la singolarità di uno stile dal tratto fortemente autoriale, insieme alla valorizzazione, per così dire, della territorialità; che ha scelto Napoli, non solo come fulcro narrativo per le proprie regie, ma anche come sfida creativa. Mad Entertainment ha difatti la propria sede nel cuore della città e costituisce un vero e proprio laboratorio di talenti.

La vicenda di Gatta Cenerentola si snoda lungo un arco temporale di una quindicina di anni e anche visivamente, per dirla con Alessandro Rak “è divisa in due atti, un’età della luce e una della cenere”, rispettivamente il passato e il presente.

Un antefatto dà l’avvio alla narrazione: l’inaugurazione del Polo della scienza nel Porto di Napoli su un’avveniristica nave iper tecnologica e il concretizzarsi di un progetto, ben presto dimenticato e lo sprofondare nel buio, nella bieca delinquenza e nell’arte della sopravvivenza di chi la abita. E proprio quell’ingombrante imbarcazione simbolicamente diviene metafora delle contraddittorietà di uno spazio urbano dove le buone intenzioni sono perlopiù in balìa di disonesti che si muovono nell’ombra, nell’illegalità, alimentando un’attitudine di fatalismo, rassegnazione.

A tal proposito Gatta Cenerentola è un raffinato e attento studi di personaggi, dalla caratterizzazione mai scontata: a partire dalle due figure maschili, l’onesto e fiducioso Vittorio Basile, l’istrionico e corrotto faccendiere Salvatore Lo Giusto detto il Re, ma non sono da meno la spietata matrigna, Angelica Carannante e il poliziotto, Primo Gemito, ex guardia del corpo dello scienziato. Azzeccate le voci degli attori che le animano, rispettivamente, Mariano Rigillo, Massimiliano Gallo, Maria Pia Calzone e Alessandro Gassman.

Ma il film racconta anche di una possibilità di riscatto, dell’ostinazione da parte della protagonista nel ribellarsi una volta scoperta la verità per dare corpo a immagini e ricordi soltanto in parte rimossi e sbiaditi, riuscendo, in tal modo, a onorare la memoria di chi ha avuto la volontà di credere in un sogno e di realizzarlo.

 

                                                                                                              Luisa Ceretto

 

 

 

 

                                                                                                   

 

 

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