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DILILI A PARIGI di Michel Ocelot

..  LA GRANDE ILLUSIONE E IL MOVIMENTO CHE NON C'È...

 

Nella Parigi della Belle-Epoque spariscono le bambine, rapite, si dice, da una Setta Segreta, detta dei Maschi MaestriDilili, una graziosa bambina, fa amicizia con Orel, un giovane corriere. I due decidono di indagare per smascherare i rapitori. La loro esilarante avventura non è solo la ricerca dei colpevoli, ma anche la scoperta di Parigi e del mondo dell'arte dell'epoca: nei luoghi di ritrovo degli artisti essi trovano indizi e suggerimenti per la loro indagine.

L'arresto di due appartenenti alla setta rende Dilili un personaggio famoso e la pone sotto sotto il tiro dei Maschi Maestri. Viene affidata alle cure di Leboef, autista di Emma Calvè, famosa cantante lirica amica di Orel. L'emissario della Setta corrompe l'uomo promettendogli un ruolo nellorganizzazione e Dilili viene rapita. Nei sotterranei di Parigi sta prendendo corpo il loro piano: conquistare un potere che li porti a gestire il mondo attraverso l'affiliazione di personaggi che occupano cariche pubbliche e fermare l'emancipazione femminile educando le ragazze a essere schiave.

Ma Leboef si pente e torna dagli amici di Dilili per attuare con loro un piano che porterà alla sua liberazione. Con la collaborazione di noti artigiani del tempo un enorme dirigibile viene portato in volo presso l'imboccatura di una ciminiera spenta che comunica con il sottosuolo: Dilili e Orel si calano con una scala di corda e conducono in salvo le prigioniere.

 

durata: 85'
età consigliata: dagli 8 anni
   

trailer 

In un villaggio indigeno una donna prepara il cibo in una pentola di coccio con l’aiuto di una bambina. Si pensa a un mondo lontano ma, con un movimento di macchina, appare la Tour Eiffel e una folla elegante che osserva lo scenario ricostruito per i borghesi parigini che si sentono “evoluti” rispetto ai “primitivi”. La civiltà del progresso nasconde però un'anima nera che trama per conquistare il potere radunando esseri umani che ambiscono a sottometterne altri, investono i loro desideri e complessi in  una missione delirante.

Il film si snoda tra un mondo di sopra in cui dominano scienza, impegno sociale, arte in tutte le sue forme e un mondo sotterraneo caratterizzato da rigore cupo e desolante. In questo scenario si muovono i due protagonisti per salvare la civiltà: Dilili, bambina saggia, che ha il sapere antico della sua gente e l'istruzione impartitale da un’educatrice appartenente alla cultura dell'occidente, e Orel, umile corriere, che conosce i grandi personaggi che animano un'epoca con le loro invenzioni e creazioni. Parigi non è solo uno sfondo per le avventure dei due amici, è messa in primo piano attraverso le foto scattate dal regista e utilizzate in modo da creare un effetto affascinante; la città appare al tempo stesso reale e trasfigurata, con i palazzi, le piazze, i ponti, gli immensi viali e gli stretti vicoli che risalgono le colline. Il realismo si fonde con la finzione animata e diventa spettacolo.

Il mondo dell'arte, della ricerca, dell'impegno sociale fornisce i personaggi che aiutano i due protagonisti. Il canto lirico prende corpo nell'affascinante amica di Orel, Emma Calvè, che li porta nei sotterranei dell'Opera dove viaggiano sulle acque di un lago nella Barca-Cigno di Lohengrin. L'arte del teatro si manifesta nella magica figura di Sarah Bernard. La scienza e l'impegno sociale si identificano con i grandi della medicina Marie e Pierre Curie e Louis Pasteur e con la figura di Louise Michel, anarchica, pioniera di un innovativo modo di educare, imprigionata per le sue attività sovversive e mandata in esilio nella Nuova Caledonia dove viene amata dagli indigeni.

Il viaggio di Dilili e Orel tocca i luoghi dove gli artisti si incontrano: la collina di Montmartre, con Russeau il doganiere, Matisse e Picasso. La Grenouillèrè, luogo ameno sulla Senna, con Monet e Renoir. Lo studio di Rodin, con la sua compagna in arte e nella vita Camille Claudel. La casa di Marcel Proust, che cerca l'ispirazione per un'opera immensa ascoltando la musica divina del suo compagno-musicista Reynaldo Hahn. Ma anche il Moulin Rouge, dove Colette ha dato inizio alla sua emancipazione di donna scrittrice e dove Toulouse Lautrec imprime sulla carta il movimento delle ballerine. E infine L'Irish American Bar con il barista Ralph che riunisce gli artisti, con la musica di Satie e le dolci evoluzioni del clown Chocolat.

Il film esplora questi luoghi e ne mostra lo splendore, ma mostra anche ciò che fa da contrasto alla ricchezza e al lusso: un mondo di poveri che si tenta di ignorare. Dilili e Orel attraversano una triste periferia dove regnano miseria e degrado, dove c'è chi cerca il cibo nella spazzatura, dove le famiglie non riescono a sfamare i figli, dove a volte alberga una follia dovuta alle privazioni. L'altra faccia oscura del mondo borghese.

L'immenso affresco di un'epoca termina con un finale spettacolare, che restituisce la fiducia in un mondo regolato dal rispetto, in cui possa trionfare la "bellezza" delle forme, dei sentimenti, delle visioni che Ocelot ha sempre esaltato nei suoi film.

                                                                     Laura Zardi

      

 

 

 

 

 

 
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