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A STAR IS BORN di Bradley Cooper

.. QUANDO IL CINEMA ERA MUTO...
 
 

Jackson Maine è un famoso cantante di musica folk. Idolo delle ragazzine, modello al quale si sono ispirati molti altri cantanti, Jackson è ormai il simbolo di un’era finita e dimenticata e la sua è un’esistenza disordinata, segnata dalle dipendenze e dalla graduale perdita dell’udito, che non gli permette di dare più il meglio di sé durante le esibizioni.

Dopo l’ennesimo concerto, Jackson si ferma per caso in un locale di drag queen dove viene ammaliato dal siparietto di Allie, una giovane che si esibisce sulle note de La Vie en Rose. Cameriera di giorno, cantante nei fine settimana, Allie ha un volto poco adatto allo show business e, pur scrivendo canzoni, ha da tempo rinunciato al successo, coltivando il suo sogno come e dove meglio può. Jackson non è dello stesso avviso e riconosce in lei qualcosa da molti ignorato.

A far innamorare i due basta davvero poco: un incrocio di sguardi e una serata trascorsa insieme a chiacchierare e canticchiare motivetti improvvisati. Momenti che si caricano di tenerezza e sono sufficienti a convincere la star di quanto sia speciale questa ragazza acqua e sapone per lui.

Inizia così una storia d’amore travagliata che diviene, passo dopo passo, un viaggio nella bellezza e nelle difficoltà di un rapporto che fatica a sopravvivere. La relazione, il matrimonio e la vita privata saranno messi a dura prova da quella professionale, dalla fama, dal successo che mineranno il rapporto tra i due, decretando l’ascesa di uno e la caduta dell’altro.

 

con: Bradley Cooper, Stefani Germanotta (Lady Gaga), Sam Elliott
durata: 135'
età consigliata: dai 16 anni

 

   

trailer 

Come molti prima di lui, anche Bradley Cooper scivola dietro la macchina da presa per dirigere una nuova versione di È nata una stella, remake portato sul grande schermo da William Wellman nel 1937 con Janet Gaynor e Fredric March, da George Cukor nel 1954 con Judy Garland e James Mason e da Frank Pierson nel 1976 con Barbra Streisand e Kris Kristofferson. Insomma, quella di A Star is Born è una storia così nota che il rischio di dirigere un film carico di cliché e situazioni abusate era alto. Cooper elude la minaccia con maestria e rimaneggia il materiale originale con freschezza realizzando un melodramma raffinato, maturo e commovente, donando alla vicenda un punto di vista moderno sulla storia d’amore tra i due protagonisti e sull’universo musicale intorno a cui si muovono.

L’attore/regista interpreta un credibile cantante folk, inevitabilmente segnato dal cambiamento di un‘epoca che non ne riconosce più la fama. Maine è letteralmente prigioniero di droghe e alcol e conduce un’esistenza disordinata anche dopo l’inizio della relazione con Ally, cameriera dallo straordinario talento musicale. Fin dal loro primissimo incontro si fa evidente lo scenario del film: lei è lì per provare a salvare lui, lui per provare a lanciare lei.

Scritto da Bradley Cooper, Will Fetters ed Eric Roth, A Star is Born descrive in modo sincero e onesto i rapporti umani, indugiando non solo su quello tra Jack e Ally, ma anche su quello tra Jack e suo fratello Bobby o quello tra Ally e il suo nuovo manager. La relazione d’amore è però il vero centro del film e beneficia delle intense interpretazioni dei due protagonisti, continuamente in lotta con le emozioni e con i personali scheletri nell’armadio. Cooper è bravo a donare carisma e spessore a un uomo dall’animo tormentato, ma non ancora del tutto scalfito da successo, fama e trasgressione. Stefani Germanotta è assolutamente a suo agio nel ruolo di una ragazza qualunque che si trasforma pian piano in una pop star costruita a tavolino dall’industria musicale per attrarre consensi ed entusiasmare il pubblico.

L’incapacità di conciliare la vita privata con quella professionale e le evidenti gelosie non fanno che acuire il divario tra i due, invitandoli a scendere a patti con la realtà e a fare i conti con scelte che si rivelano spesso distruttive. Là dove una rinuncia all’individualità per plasmarsi a immagine e percezione di logiche di mercato e scalare il successo, l’altro affonda sempre più in un comportamento autodistruttivo, scivolando verso il baratro.

Bradley Cooper dimostra di avere una mano ferma e sicura nel dirige un film dal buon ritmo che risulta molto più convincente quando affronta il dramma relazione, perdendosi invece in qualche banalità di troppo nella parte centrale, quando accantona temporaneamente il discorso per concentrarsi per lo più sul processo di trasformazione di Allie in grande star. Sebbene evidente, la sottile critica al mercato musicale resta, tuttavia, troppo in superficie.

A donare spessore al film sono però le canzoni originali, come la splendida Shallow, un insieme di testi caricati di profondo significato che fanno da cornice a un arco narrativo tragico, dove le scelte personali e il desiderio di successo hanno un peso preciso sul corso degli eventi. Raccontata con piglio moderno, A Star is Born non brilla certo per originalità, ma regala momenti di grande intensità emotiva, soprattutto grazie alla presenza scenica di una coppia dalla chimica perfetta.

Marianna Ninni

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